IL LEGAME ARMONICO

 

Il legame armonico è quella tecnica che permette di far muovere le parti (di un accordo o di un coro) in maniera tale da spostarle il meno possibile per rendere il tutto più legato (appunto!) in funzione delle varie successioni degli accordi; si ottiene grazie alle posizioni melodiche (vedi la lezione!) di ogni accordo e quindi "ogni accordo verrà vincolato dalla posizione dell'accordo precedente": se io ad esempio sto suonando l'accordo di Do maggiore (Do-Mi-Sol) e devo suonare l'accordo di Fa maggiore (Fa-La-Do) lascio che il dito che sta suonando il Do (nota in comune) risuoni lo stesso Do e le altre 2 note "nuove" (Fa e La) faccio in modo di raggiungerle muovendo le altre due dita che suonano gli altri due suoni (Mi e Sol): il Mi diventerà Fa ed il Sol diventerà La cosicchè io ho suonato successivamente due accordi con 3 dita tenendone ferma una e muovendo le altre due!

 

In questo caso, essendo partito con l'accordo di Do maggiore nella terza posizione melodica, lil Fa maggiore mi conviene suonarlo nella seconda posizione melodica.

Il legame armonico può essere utilizzato sia per motivazioni armoniche (per esempio nella cadenza perfetta dove la terza e la settima dell'accordo di settima di dominante risolvono rispettivamente sulla fondamentale e sulla terza dell'accordo sulla fondamentale!), sia per necessità di ottenere la maggiore comodità ed efficacia della mano che suona gli accordi (come per esempio accompagnandoci con il pianoforte mentre cantiamo).

Per ultimo si può dire che il legame armonico viene usato anche per cercare di suonare sempre all'esterno (all'acuto) le note dell'accordo (del momento) che contiene la nota della melodia (del momento!)... quindi cercare di mettere la melodia all'esterno mentre si suonano gli accordi!

Un esempio classico è l'introduzione al piano di Imagine di John Lennon che richiama palesemente la melodia che canterà:

 

Come si può notare le posizioni melodiche dei 2 accordi (Do maggiore nella prima battuta e Fa maggiore nella seconda) sono state scelte in maniera tale da lasciare all'esterno le note Sol - Si e La (nella seconda battuta) che sono esattamente quelle che compongono la melodia:

L'introduzione ci fa presagire la futura melodia che ascolteremo a breve; infatti l'inizio al pianoforte è solamente una successione di due acordi ma tutti riconoscono subito che si tratta della canzone Imagine appunto perchè gli accordi sono già predisposti in maniera tale da ricordarci tra le righe la melodia che tutti conosciamo.

Se provaste a suonare i 2 accordi con due posizioni melodiche diverse vi rendereste conto che potrebbe essere qualsiasi canzone e vi rendereste anche conto che sarebbe più difficile intonare la melodia!

 

Ora andiamo ad analizzare che legami armonici ci sono tra i vari accordi di una scala (maggiore o minore che sia) e più nel dettaglio che legami ci sono tra la fondamentale e gli altri accordi!

 

Proviamo a passare nel modo maggiore di Do dal I grado al IV (ricordando che nel minore avverranno gli stessi movimenti tra le note) e dal I al V grado usando il legame armonico e partendo da tutte e 3 le posizioni melodiche dell'accordo sul I grado:

passaggio tra il I ed il IV grado

   I posizione melodica                          II posizione melodica                  III posizione melodica


Come possiamo notare in ogni passaggio c'è sempre una nota in comune (nota rossa) e le altre due salgono tutte di grado (includendo anche il semitono della sensibile modale, in verde).

Questo porta a capire che il salto di 4ª ha dentro di sé il movimento verso uno sviluppo, sia all'ascolto, sia anche “visivamente” (le note si spostano a destra del pianoforte muovendosi verso l'acuto).

 

 

passaggio tra il I ed il V grado

     I posizione melodica                            II posizione melodica                III posizione melodica


Anche qui in ogni passaggio c'è sempre una nota in comune (nota rossa) e le altre due invece che salire scendono tutte di grado (includendo anche il semitono della sensibile tonale, in verde).

Quindi si prende atto che il salto di 5ª ha dentro di sé il movimento verso una conclusione (a ritroso), sia all'ascolto, sia anche “visivamente” (le note si spostano a sinistra del pianoforte muovendosi verso il grave).
Per riassumere, è un po' come un elastico che si tira in avanti (IV) per poi andare all'indietro (V)... e ritornare in avanti al punto di partenza (I): ecco perchè il passaggio I – IV – V – I ha in sé tutto il percorso che un fraseggio musicale deve fare.

Alternandoli l'un l'altro si ha la netta sensazione di quello che ho appena spiegato:

             I                                     IV                                    I                                     V

Fino ad ora abbiamo visto i passaggi che generano 2 note che si muovono ed 1 in comune (più attrattivi perchè possiedono 2 note in movimento e in contemporanea una di base che lega il tutto).

Ora andiamo a vedere il legame tra accordi con 1 nota sola in movimento e 2 in comune che sono il passaggio tra il I ed il III grado ed il passaggio tra il I ed il VI grado:


passaggio tra il I ed il III grado

I posizione melodica                              II posizione melodica                   III posizione melodica

Come potrete notare, il movimento della nota non in comune riguarda il semitono della sensibile tonale e dove c'è una sensibile... ci sarà sempre un qualcosa da raggiungere quindi, spesso, questo accordo (il III) risolve su un accordo che contiene la tonica (in questo esempio il DO) come Fa maggiore (IV) o La minore (VI).

passaggio tra il I ed il VI grado

I posizione melodica                                II posizione melodica                 III posizione melodica

Anche qui il movimento della nota non in comune riguarderebbe  il semitono della sensibile (di La minore) ma essendo il Sol naturale e non diesis, non si realizza il semitono che ci serve e quindi non abbiamo più di tanto la sensazione di attrazione/risoluzione. 


Essendo tutte e due (III e VI) accordi che generano con il I grado 2 note in comune e solo una in movimento, si usano spesso per passare a qualcos'altro: infatti nel giro di Do si era aggiunto il La minore in una successione già perfetta dove il La minore aveva lo scopo di traghettarci verso il IV grado, vero sviluppo del giro. 

 

Dopo aver visto i passaggi con una e 2 note in comune vediamo i passaggi con nessuna nota in comune  (con tutte e 3 in comune può avvenire solo con le quadriadi che hanno 4 suoni); sono quelle tra il I ed il II e tra il I ed il VII.

passaggio tra il I ed il II grado

I posizione melodica                               II posizione melodica                  III posizione melodica

L'accordo sul II grado, non avendo nessuna nota in comune con il I grado, creerà uno stacco “violento” seguendolo in una successione; potremmo quindi avvalerci della tecnica dei ritardi : ritardare una nota vuol dire non farla suonare al momento dell'accordo ma subito dopo rimanendo sospesi su una nota dell'accordo da cui si viene.

Può essere o a scendere o a salire (come in questo caso, visto che le note salgono tutte); essendo una caratteristica particolare, si suole metterla all'esterno in modo che noi la possiamo percepire meglio; nell'esempio precedente, tra le tre posizioni melodiche, si preferisce la seconda perchè c'è in gioco il famoso semitono della sensibile modale ed anche perchè il semitono crea più attrazione.

passaggio tra il I ed il VII grado

I posizione melodica                               II posizione melodica                  III posizione melodica


Anche l'accordo del VII grado non ha nessuna nota in comune con il I grado, e quindi creerà anch'esso uno stacco “violento”; il ritardo in questo esempio sarà a scendere.

Tra le tre posizioni melodiche, si preferisce la seconda e non la prima (che ha in gioco la sensibile tonale) perchè si darebbe la sensazione di andare verso un altro accordo e non su quello del VII grado; infatti RE – FA – DO contiene RE – FA che è la 3ª minore di Re minore e Do che è la sua settima quindi, percepiremmo Re-7; stessa cosa accade alla III posizione melodica dove, per ritardare il Fa, si formerebbe SI – RE – SOL ovvero l'accordo di Sol maggiore. 

 

Tutti gli esempi fatti hanno come base di partenza una triade; le risoluzioni cambierebbero con accordi di 7ª perchè i passaggi sarebbero praticamente quasi tutti legati tra di loro e con più suoni in comune visto che intervengono altre note nel gioco dei legami.

Per riassumere il tutto potremmo dire che esistono (per le triadi) 3 tipi di legami:

  1.  tra 2 accordi che hanno 2 note in comune ed 1 che si muove (I – III e I – VI); questi tipi di legami si potrebbero paragonare a 2 persone molto simili tra loro e che quindi stanno bene insieme avendo tante cose in comune da condividere.. però il rapporto non porta ad una reale crescita avendo solo pochi stimoli tra di loro (poco movimento);
  2.  tra  2 accordi che hanno 1 nota in comune e 2 che si muovono (I – IV e I – V); sono come quelle persone che hanno di base un legame che li unisce (gli stessi valori della vita, per es.) ma provengono da due storie di vita differenti e quindi hanno molto da raccontarsi e da imparare (crescita e quindi movimento);
  3.  tra 2 accordi che non hanno nessuna nota in comune (I – II e I – VII); ognuna delle due persone non c'entra nulla con l'altra e per creare un rapporto (transitorio) tra di loro, quella più debole dovrà adattarsi a qualche caratteristica dell'altra (il ritardo)!

 

Per concludere si può ben intuire che il “rapporto perfetto” è quello del secondo caso (1 nota in comune), quello che riguarda il passaggio al IV ed al V grado, sancendo ancora una volta la loro importanza nei confronti di tutti gli altri gradi.

Ovviamente nella vita noi abbiamo bisogno sia dei rapporti duraturi sia dei rapporti meno importanti, quindi anche in una composizione troveremo le stesse situazioni nel senso che, i passaggi sul IV e V grado stabiliranno il senso del fraseggio musicale (le travi portanti) e tutt'attorno ruoteranno gli altri rapporti (gli altri accordi costruiti su altri gradi) che serviranno a celebrare il IV ed il V con sensazioni preparatorie di tensione ed attrazione che arricchiranno il tutto.

 Ed ora andiamo a vedere cosa sono le cadenze!


FINE LEZIONE - IL LEGAME ARMONICO

P.S.

 

Per chi volesse approfondire gli argomenti or ora trattati può farlo attraverso il mio testo "CORSO DI COMPOSIZIONE"; vai alla presentazione cliccando la copertina!

 

CONDIVIDI LA LEZIONE!

Ti è risultato utile consultare questo sito ?? Aiutami allora a mantenerlo vivo !! OFFRIMI UN CAFFÈ !!
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.