APPUNTI SULLA MODULAZIONE

 

Dopo aver visto in generale come si modula in funzione delle tonalità e del circolo delle quinte (vedi le lezioni "la modulazione" e "le transizioni") affrontiamo ora alcune delle varie tipologie di tecniche modulatorie derivanti da interpretazioni diverse di formule di cadenza o utilizzo di accordi particolari che ci possono aiutare a creare modulazioni (transitorie o effettive) utilizzabili in alcuni passaggi tipici dei giri armonici più usati.

Vediamo!

 

UTILIZZARE L'ACCORDO DI SETTIMA DIMINUITA PER MODULARE


Come abbiamo già visto nell'approfondimento "l'accordo di settima diminuita", possiamo raggiungere 4 tonalità da ognuna delle 3 posizioni esistenti di questo accordo.... si, ma in che modo?

Considerando ognuno dei 4 suoni facenti parte dell'accordo come sensibile che risolve sull'accordo della fondamentale della nuova tonalità sotto forma di rivolto!

si può considerarlo "a mente" e risolvere a sorpresa oppure prepararlo cambiandolo praticamente.

 

Andiamo subito a fare un esempio:

se stessimo suonando l'accordo di settima diminuita Sol# - Si – Re – Fa e stessimo in La minore avremmo al basso il Sol# (situazione standard); ora, per regola dovremmo risolvere su La minore ma sappiamo che questo specifico accordo di settima diminuita risolve pure su: Do minore (se la sensibile fosse Si), Mib minore (se la sensibile fosse Re) e Solb minore (se la sensibile fosse Fa); possiamo quindi far risolvere l'accordo di settima diminuita in questione anche su uno di questi accordi pur avendo al basso il Sol# (sensibile di La minore) facendo salire o scendere il basso verso la nota immediatamente più vicina facente parte dell'accordo di risoluzione della nuova tonalità (creando un accordo di risoluzione inevitabilmente sotto forma di rivolto ma di bellissimo effetto):

              Sol#7dim       La-       Sol#7dim     Do-/Sol  Sol#7dim    Mib-/Solb    Sol#7dim Fa#-/La                                                                                                                                                                (Solb-/Sibb) 

Nell'ultimo caso (come esempio) la risoluzione potrebbe essere anche su Solb minore (in rosso sul pentagramma) ma essendo una tonalità con 2 doppi bemolle in chiave (quindi non usata) verrà spontaneo pensare a Fa# minore (sua tonalità omofona).

Questo tipo di risoluzioni potrebbero avvenire anche cambiando al basso la nota dell'accordo di settima diminuita iniziale (in stato di rivolto, quindi) e risolvere con cadenza imperfetta; per esempio, partendo dal Sol#7dim , potremmo riproporlo con il Si al basso (I rivolto) e risolvere su Do minore (sensibile al basso verso tonica): l'accordo di settima diminuita rivoltato verrà interpretato non più come Sol#-Si-Re-Fa (in La minore) ma come Si-Re-Fa-Lab (in Do minore):

               Sol#7dim                           Sol#7dim/Si           Si7dim                  Do minore

          (in La minore)                            (I rivolto)        (in Do minore) 


Il primo accordo (Sol#7dim) è l'accordo sul VII grado della armonica di La minore; il secondo è lo stesso sotto forma di I rivolto, pensandolo come Si7dim, accordo che si forma sul VII grado sull'armonica di Do minore (le note in rosso sono i suoni omòfoni); l'ultimo accordo (Do minore) è la risoluzione naturale creata grazie a questo considerare in maniera diversa un rivolto di un accordo di settima diminuita.

 

RELAZIONE TRA L'ACCORDO DI SETTIMA DIMINUITA  E L'ACCORDO DI SETTIMA DI DOMINANTE


Un'ulteriore caratteristica degli accordi di 7ª diminuita usata molto spesso per modulare è la capacità di trasformarsi in un accordo di 7ª di dominante abbassando di un semitono una qualsiasi delle 4 note facenti parte dell'accordo formando le  4 possibili risoluzioni.


Esempio:


prendiamo l'accordo di 7ª diminuita sul VII grado della scala minore armonica di La ed abbassiamo, prima una poi l'altra, ogni singola nota dell'accordo:

                    Sol#dim       Sol7         Sol#dim       Sib7        Sol#dim        Reb7      Sol#dim         Mi7


Nel primo caso si è abbassata la fondamentale, nel secondo si è abbassata la terza (il Sol# in questo caso va chiamato Lab perchè l'accordo deve sempre essere letto per 3ª e quindi Sib7 equivale alle note Sib-Re-Fa-Lab), nel terzo caso si è abbassata la quinta (il Sol# in questo caso va chiamato ancora Lab per avvalorare l'accordo formatosi, Reb maggiore, formato dalle note Reb-Fa-Lab), nel quarto caso si è abbassata la settima.
Ovviamente potremmo raggiungere sia tonalità minori che maggiori dall'accordo di settima di dominante formatosi:


                                               Do maggiore/minore (da Sol7);

                                               Mib maggiore/minore (da Sib7);

                                               Solb maggiore/minore (da Reb7);

                                               La maggiore/minore (da Mi7).

 

Nel caso della risoluzione partendo da Reb7, si potrebbero raggiungere anche Fa# maggiore/minore considerandolo non come Reb7 ma come Do#7 (tonalità omòfona).

Calcolando che si usa spesso far procedere per semitoni 2 o più accordi di 7ª diminuita, possiamo raggiungere qualsiasi risoluzione delle possibili combinazioni:

 

Esempio da La minore (partendo dall'accordo di 7ª diminuita sul VII grado della scala minore armonica) a Dob maggiore:

               Sol#7dim                        Sol7dim                             Solb7                               Dob


Ovviamente avremmo potuto interpretare il suono che rappresenta il Solb al basso come Fa# e chiudere la successione in Si maggiore, tonalità facilmente più gestibile di Dob maggiore che ha come sappiamo 7 bemolli in chiave (invece Si# maggiore ha 5 diesis).

FINE LEZIONE - APPUNTI SULLA MODULAZIONE

P.S.

 

Per chi volesse approfondire gli argomenti or ora trattati può farlo attraverso il mio testo "CORSO DI COMPOSIZIONE"; vai alla presentazione cliccando la copertina!

 

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